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domenica 2 novembre 2014

Ictus, 1 milione di casi in Italia. "Conoscere i sintomi per intervenire in tempo"

Ictus, 1 milione di casi in Italia. "Conoscere i sintomi per intervenire in tempo"

Donne sempre più a rischio. Il 43% dei casi riguarda le donne, ma il 61% delle morti per ictus è appannaggio del genere femminile. Nelle donne questa patologia uccide il doppio del tumore mammario e si calcola che 1 su 5 avrà un ictus nell'arco della sua vita (per gli uomini 1 su 6). Considerando che vivono più a lungo dei loro compagni aumenta quindi la probabilità di ammalarsi. Anche sul fronte dei fattori di rischio, le notizie non sono confortanti: il fumo e il diabete sono più pericolosi per il genere femminile. Il danno prodotto da una sigaretta in una donna equivale a quello prodotto da 5 sigarette nell'uomo. Il diabete moltiplica il rischio di malattie vascolari da 3 a 5 volte nelle femmine.
Intervenire subito. Il fattore tempo è decisivo quando si parla di ictus. Infatti più minuti si perdono in presenza dei primi sintomi, più il cervello viene danneggiato. La prima criticità è infatti il ritardo con cui si arriva al Pronto Soccorso.  I sintomi dell'ictus, che nell'80 per cento dei casi è di tipo ischemico, dovuto cioè all'ostruzione di una arteria con mancato afflusso di sangue al cervello, e solo nel rimanente 20 per cento di tipo emorragico, legato invece alla rottura di un'arteria cerebrale, compaiono improvvisamente, raggiungendo la massima gravità in pochi minuti. 

I sintomi.  Il ricovero in un'unità super specialistica può fare la differenza, in termini di danni cerebrali e di conseguente recupero. Fra quelli più diffusi, che devono agire come 'campanello d'allarme', l'improvvisa debolezza, intorpidimento del viso, del braccio o della gamba, difficoltà a parlare, a camminare, problemi alla vista, capogiri e mal di testa.
Servono più "Stroke Unit". Ma la tempestività dell'intervento è rallentata dalla carenza delle "Unità Ictus",le "Stroke Unit" nel paese. In Italia ce ne dovrebbero essere 300 (una ogni 200mila abitanti) invece sono operative poco meno di 160 e quasi tutte al Nord e al Centro, tanto che al Sud oggi si muore più di ictus che di infarto. I medici chiedono l'istituzione di un "codice ictus”, una sorta di corsia preferenziale per chi ne è colpito. Oggi un paziente colpito da un ictus anche grave può tornare a condurre una vita normale in pochi giorni, a patto che arrivi rapidamente in ospedale e venga ricoverato presso una Stroke Unit. Il risultato migliore si ottiene quando il paziente viene trattato entro 60 minuti; in ogni caso l'arrivo in ospedale non dovrebbe superare le 4 ore e mezza". Importante anche una buona prevenzione. E' necessario fare i controlli sui fattori di rischio: misurazione della pressione arteriosa con uno strumento in grado di individuare aritmie cardiache e fibrillazione atriale, controllo della glicemia e del colesterolo.

Il racconto in diretta di quello che poteva tramutarsi in dramma e che invece diventa l'elogio ad un pezzo di Italia che funziona: 
le "Stroke unit"


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