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mercoledì 8 luglio 2015

Trattenere la necessità di urinare: quali sono le conseguenze?

1. Le tanto temute infiammazioni

Non bisogna mai dimenticare che l’urina, oltre che acqua, contiene tutte quelle sostanze di scarto che il corpo deve eliminare e che i reni hanno l’incarico di filtrare. Nella vescica, dunque, troviamo una miscela di piccoli residui, di sostanze acide ed ammoniache che, a poco a poco, possono danneggiare le pareti del tratto urinario e della vescica stessa.
Ricordate inoltre che ogni volta che andiamo in bagno eliminiamo tutti i batteri presenti nell’uretra, evitando così la loro migrazione in altre zone del corpo, dove possono causare le tanto temute infiammazioni. Cosa succede, allora, quando, per un qualsiasi motivo, siamo obbligati a trattenere la voglia di urinare? Che questi batteri permangono più tempo nel nostro corpo, e quindi, aumenta il rischio che si dirigano verso la vescica o altre zone, provocando la cistite. Non trattenete più l’urina! Andate in bagno!
2. Ingrossamento della vescica
Normalmente la vescica può contenere tra i 150 e i 220 ml di liquido (questo chiaramente dipende dalla persona). Su queste quantità sono regolati i nostri recettori che avvisano il cervello quando è ora di andare in bagno. Il cervello attiva la sensazione di fastidio o dolore per farci capire che bisogna andare subito a svuotare la vescica.
E se non lo facciamo? Che succede se ci rifiutiamo di obbedire al nostro cervello? Che ci obbligheremo a stare seduti, cercando di dimenticare  questa “voglia” e che, oltretutto, se continuiamo a bere o mangiare, il liquido all’interno della vescica aumenterà, ingrossandola e alla lunga provocando danni. In definitiva, è un comportamento molto pericoloso.

3. Calcoli ai reni

Pochi dolori sono terribili come una colica renale. Ci sono persone che hanno una maggior predisposizione a produrre i calcoli ai reni, ma, in generale, il semplice fatto di trattenere l’urina è un fattore che porta a questo rischio.
Se siete tra quelle persone che riescono a resistere con la vescica piena fino ad arrivare a casa, sappiate che, oltre a rischiare un’infiammazione, agevolate il depositarsi nei reni di piccoli cristalli, in genere fatti di calcio, fosfato, ammonio e magnesio. Sono residui che si depositano con molta facilità nei reni, trasformandosi, con il tempo, da semplici cristalli a vere pietre che poi, per eliminarle, vi daranno non pochi problemi.

4. Reflusso vescico-uretrale

Il reflusso vescico-uretrale è un problema piuttosto serio che può essere causato dalla brutta abitudine di trattenere l’urina. Si verifica quando questa, dopo essere rimasta per un tempo nella vescica, invece di essere espulsa all’esterno, ritorna nell’uretra e nei reni, provocando una sensazione di dolore e a volte gravi infezioni.
In genere il reflusso vescico-uretrale ha diverse fasi di intensità che vanno dalla I alla V; la prima fase è la più leggera e l’urina refluisce solo fino all’uretra. Tuttavia, se il reflusso giunge tutti i giorni quasi fino ai reni, si può parlare di fase V. La condizione diventa abbastanza grave perché, oltre alle infezioni, rischiamo di subire lesioni nell’area renale.

5. Disagio, crampi e stanchezza

Trattenere la voglia di urinare non è una cosa da nulla. È un comportamento che non deve diventare un’abitudine. Se il vostro corpo vi sta mandando un segnale con la richiesta di andare in bagno, è meglio non rimandare per più di 10 o 15 minuti. Alla lunga il cervello smetterà di avvisarci e arriveranno le conseguenze.
Sentirete l’addome gonfio; inoltre, l’accumulo di liquidi e tossine contenuti nella vescica causa, inizialmente brividi, in seguito dolore pelvico. A questo punto non si sente più lo stimolo ad andare in bagno, ma stanchezza, lentezza nei movimenti ed un certo senso di stordimento. E se, per mantenerci sveglie, beviamo altri liquidi, la situazione non farà altro che peggiorare.
(a cura di http://viverepiusani.com/ )

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