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mercoledì 4 novembre 2015

Troppi antiossidanti possono far crescere un tumore

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Gli antiossidanti sono saliti alla ribalta come sostanze in grado di proteggerci dalle malattie cardiovascolari, di ritardare l’invecchiamento cellulare e come preziosi alleati alla lotta al cancro. Ma alcuni studi recenti sembrano affermare il contrario, rispetto a quest’ultimo punto.
GLI “SPAZZINI” DELL’ORGANISMO - Gli antiossidanti sono sostanze in grado di impedire o rallentare la velocità delle reazioni di ossidazione di composti organici e inorganici. È da queste che, come prodotto di scarto, si formano i radicali liberi, molecole di ossigeno altamente reattive in grado di danneggiare le strutture della cellula, in particolare il Dna. Gli antiossidanti riescono a “catturare” i radicali liberi che si generano dal metabolismo cellulare: ecco perché sono considerati importanti nella protezione del danno cellulare. I più importanti presenti in natura e ingeriti attraverso gli alimenti o alcuni integratori sono la vitamina E, la vitamina C, i polifenoli e i carotenoidi(contenuti in molti frutti e nella verdura) e altre molecole contenute nel caffè, nel  e nel cioccolato.
Da alcune le ricerche, condotte su topi in cui erano state trapiantate cellule colpite da melanoma, si evince che la somministrazione di integratori alimentari contenenti antiossidanti - N-acetilcisteina nella dose di un grammo per litro, equivalente ai 650-1300 milligrammi al giorno garantiti da molte capsule in commercio per uso umano - è in grado di accelerare il percorso di formazione delle metastasi. E, di conseguenza, ridurre la prospettiva di vita dei pazienti. Un riscontro che, un anno fa, era emerso pure valutando alcuni ratti colpiti da un tumore al polmone e che, secondo gli autori della ricerca apparsa suNature, «è predittivo del grado di progressione della malattia anche nell’uomo». Nessuna nuova prova di efficacia è stata condotta su animali sani. 
CAUTELA NEI MALATI ONCOLOGICI - Gli studi fanno riferimento all’integrazione della dieta e non al consumo di alimenti normalmente ricchi di antiossidanti. A bocciare l’impiego “extra” di queste molecole nei pazienti colpiti da un melanoma sarebbe «la capacità dei radicali liberi dell’ossigeno di uccidere le cellule metastatiche», afferma Sean Morrison, direttore del Children’s Medical Center della Southwestern University di Dallas. Ciò significa che quel che per le persone sane può rivelarsi un beneficio, risulterebbe essere un aggravio allo stato di salute di dei malati oncologici. Stando a quanto visto nei topi malati, l’azione degli antiossidanti toglierebbe dalla scena le uniche molecole in grado di arrestare la progressione tumorale. È per questo motivo che, nel corso degli ultimi vent’anni, si è arrivati anche alla sospensione di alcuni trial, pubblicati sul New England Journal of Medicine, sulJournal of the American Medical Association e sul Journal of the National Cancer Institute: i pazienti affetti da tumore al polmone cui erano somministrati antiossidanti (betacarotene) morivano prima rispetto a quelli inseriti nel gruppo di controllo. «La cautela nell’utilizzo di dosi eccessive di antiossidanti è ormai consolidata, non soltanto in oncologia - chiosa Gianluigi Russo, primo ricercatore all’istituto di scienze dell’alimentazione del Cnr di Avellino -. Una dieta ricca in frutta e verdura è più efficace, meno costosa e più sicura rispetto a una supplementazione con gli integratori».
(FONTE: Fabio Di Todaro@fabioditodaro http://www.fondazioneveronesi.it/)

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