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giovedì 23 febbraio 2017

Cereali integrali, perché consumarli?

Cereali integrali, perché consumarli?

Abbiamo chiesto quindi alla Dott.ssa Valentina Schirò, biologa nutrizionista e specialista in Scienza dell’alimentazione, di spiegarci perché dovremmo preferire i carboidrati integrali a quelli raffinati e come inserirli in una dieta equilibrata senza fare grandi rinunce e goderci un bel piatto di pasta.
Durante la raffinazione “le diverse fasi del processo di macinazione e raffinazione dei cereali integrali determinano l’eliminazione graduale degli strati esterni del chicco.Tale trattamento – afferma la dottoressa – influirà sulla variazione e la riduzione del valore nutritivo. La macinazione determina infatti la perdita di circa l’80% di fibre, il 70% circa di vitamine del gruppo B e il 90% di vitamina E”.
Sono molti infatti i vantaggi del consumo dei cereali integrali: “L’elevata percentuale in fibre li rende un ottimo alimento per la cura e la prevenzione della stitichezza, dell’ipercolesterolemia così come per la prevenzione del cancro al colon. Inoltre – spiega la dott.ssa Schirò- sono un buon rimedio per combattere e contrastare la fame e l’assorbimento di grassi e zuccheri semplici. L’assunzione quotidiana rappresenterà quindi un’arma vincente per la cura e prevenzione dell’obesità e del diabete.”
I cereali integrali, come afferma la nutrizionista, sono un ottimo antiossidante e riducono la comparsa e proliferazione di cellule tumorali: “Recenti studi hanno confermato come l’azione sinergica delle fibre e degli antiossidanti naturalmente presenti nei cereali integrali, sia efficace nella prevenzione del processo di invecchiamento cellulare e in alcuni tipi di tumore”.
I cereali più diffusi sul mercato sono tre: avena, orzo e farro.
L’orzo, nonostante non goda di grande fama e non sia spesso inserito nell’alimentazione quotidiana, possiede enormi qualità. “Per esempio è molto digeribile ed è particolarmente ricco di magnesio, calcio, silicio e fosforo. Si distingue dagli altri cereali per l’alto contenuto di fibre solubili, capaci di ridurre il colesterolo e limitare l’iperglicemia dopo i pasti. Infine, possiede un’alta percentuale di vitamine, soprattutto vitamina E, dal noto effetto antiossidante”.L’avena possiede un alto contenuto di fibre e ha notevoli proprietà tra cui la capacità di ridurre il colesterolo cattivo. La dottoressa aggiunge che: “L’avena è prevalentemente costituita da: carboidrati, soprattutto complessi, proteine e lipidi. L’amido in essa contenuto, inoltre, è particolarmente digeribile. Altro vantaggio dell’avena – continua – è l’elevata quantità di silicio da cui dipende il suo effetto diuretico e la crusca in essa contenuta può avere un effetto lassativo”.
Infine il farro è il cereale con la maggiore percentuale di proteine che lo rendono più digeribile e “rappresenta un vero e proprio integratore naturale di vitamine, soprattutto del gruppo B, così come di minerali tra cui il magnesio”. Ma i soggetti affetti da celiachia devono evitarne il consumo infatti “seppur in basse concentrazioni, contiene il glutine ma per la sua ricchezza di fibre, minerali e vitamine è un alimento adatto anche per i soggetti affetti da diabete, patologie cardiovascolari, sovrappeso e obesità e per gli sportivi”.
Il consumo di cereali integrali è altamente consigliato in una dieta bilanciata ed equilibrata. La dottoressa Schirò consiglia di mangiarne “almeno 3 porzioni al giorno facilmente assumibili grazie ad esempio all’uso di: a colazione, cereali integrali; a pranzo, una porzione di pasta integrale/orzo/farro; a cena, una porzione di pane integrale. Le rispettive quantità dipenderanno dallo specifico fabbisogno calorico individuale”.
(FONTE:https://leisi.it/)
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